Rispetto alle dirette rivali Inghilterra e Francia, l’Irlanda di Andy Farrell è sicuramente un passo indietro. Dalle parti di Dublino lo sanno bene, ma le aspettative e la fame di vittorie maturate durante l’era Schmidt rendono difficile per i tifosi in verde accettare questo stato delle cose.
Per questo l’Irlanda si avvicina a questo Sei Nazioni con un misto di dubbi riguardo la profondità di alcuni ruoli e la necessità di fare i conti con gli anni che passano per alcuni giocatori chiave e consapevolezza di avere un movimento capace di produrre giocatori di qualità e di caratura internazionale, dato anche il momento molto buono delle franchigie in Pro14.
Una nota positiva arriva dal coaching staff dove arriva a rinforzare la squadra di coach Farrell nientemeno che la leggenda Paul O’Connell che lavorerà su touche e breakdown lasciando a Simon Easterby la possibilità di concentrarsi sulla difesa. Una aggiunta importante che sicuramente innalzerà il livello della squadra dal punto di vista tecnico e caratteriale.
In prima linea la situazione è discreta. A sinistra insieme all’esperto e sempre autore di ottime prestazioni Cian Healy viene selezionato Dave Kilcoyne, eccellente ball carrier al ritorno da un infortunio. Come tallonatori troviamo Rob Herring di Ulster, probabile titolare, Ronan Kelleher, giovane di Leinster su cui in Irlanda ripongono grandi speranze e Dave Heffernan di Connacht. A destra spicca il ritorno di Tadhg Furlong, al rientro dopo quasi un anno fermo per infortunio. Assieme a lui Andrew Porter, gran ball carrier ma anche migliorato in mischia chiusa, e il debuttante Tom O’Toole di Ulster, giovane e estremamente dinamico in campo aperto.
Buona qualità in seconda linea. L’unico sicuro del posto è probabilmente James Ryan, che sta crescendo di caratura ad ogni partita. Selezionato anche il capitano di Ulster Iain Henderson, leader e gran lavoratore che però ha sofferto qualche infortunio di troppo nell’ultimo periodo. Si conferma in ottima condizione anche Tadhg Beirne, autore di partite scintillanti in maglia Munster e quindi giustamente convocato in nazionale dove porta la sua duttilità e la grande abilità nel recuperare palloni. Chiude il reparto la coppia di Connacht composta da Quinn Roux, grinder per eccellenza, e Ultan Dillane, potente e agile ball carrier.
La terza linea è il reparto nel quale l’isola smeraldo può disporre della miglior qualità e profondità. Il ballottaggio è monopolizzato da Leinster con 4 giocatori e Munster con 2. Il contingente di Dublino è composto da Caeland Doris, una delle terze linee più complete del panorama mondiale, Van der Flier e Connors, due puri openside e Rhys Ruddock solido e fisico flanker che ritrova meritatamente la nazionale dopo diversi anni. Di Munster invece selezionati il capitano O’Mahony, anche lui in grande spolvero, e CJ Stander, che sotto la nuova guida di Larkham ha iniziato a variare il suo gioco offensivo prima limitato alle sole cariche dirette.
Passando ai tre quarti sorgono diversi dubbi, in particolare per quanto riguarda la mediana. La coppia Murray-Sexton sarà la coppia che per vari motivi dividono l’opinione sportiva irlandese. Murray viene criticato per un gioco troppo monocorde e un uso eccessivo del box-kick, e diversi vorrebbero vedere titolare Cooney di Ulster che è il go to guy del proprio club. Murray rimane comunque la prima scelta per qualità del passaggio, esperienza e abilità in difesa. Per Sexton invece le critiche sono principalmente di carattere anagrafico. I prossimi 36 anni iniziano ad essere tanti, ma nonostante ciò, con Carbery lungo degente, rimane ancora la miglior scelta per la maglia numero 10. Per provare a insidiare le maglie 9 e 10 da titolari troviamo come mediani di mischia Jamison Gibosn-Park, equiparato neozelandese e il giovanissimo Craig Casey, entrambi giocatori molto dinamici che hanno vinto la concorrenza di giocatori più blasonati come il sopra citato Cooney ma anche McGrath, Marmion e Blade. Come aperture invece ci sono Billy Burns di Ulster e Ross Byrne di Leinster, giocatori molto ordinati ma forse non pienamente adatti al livello internazionale.
Grande qualità anche in mezzo al campo dove l’unica certezza è la maglia 13 indossata da Garry Ringrose. Insieme a lui il probabile titolare è Robbie Henshaw, giocatore completo e stranamente sottovalutato, ma anche Bundee Aki ha le carte in regola per una maglia da titolare. Completano il reparto il fisico McCloskey, molto abile in attacco, ma che in maglia verde non ha mai convinto e Chris Farrell, giocatore che può coprire entrambe le posizioni, solido e affidabile in entrambe le fasi del gioco.
Nel reparto arretrato il grande assente è Jacob Stockdale fermato da un infortunio. Trovano spazio invece diversi giocatori interessanti. In primis Hugo Keenan, messosi in mostra con Leisnter e probabile titolare come estremo, poi Jordan Larmour, giocatore entusiasmante in attacco ma con qualche carenza al momento nel gioco aereo. Confermato anche l’equiparato James Lowe, che ha debuttato in autunno, ma che non ha mostrato i grandi numeri che lo hanno contraddistinto in maglia Leinster. Confermato anche Keith Earls, anche lui spesso sottovalutato ma giocatore di grande esperienze che nonostante gli anni conserva ancora una grande rapidità e velocità. Chiudono il reparto due outsider come Shane Daly e Andrew Conway, il primo è una giovane opzione molto promettente per la maglia numero 15 mentre il secondo è un giocatore estremamente affidabile, magari non particolarmente appariscente ma molto concreto.
L’uomo simbolo:
Jonathan Sexton
La scelta forse è banale ma tutte le attenzioni sono sul capitano. I dubbi legati all’età e le critiche legate ad alcuni suoi comportamenti lo pongono sotto grande pressione. Nonostante ciò le qualità di una delle migliori aperture degli ultimi 10 anni lo confermano come prima scelta, e proprio per le sue qualità ci si aspetta che possa trascinare, ancora un’altra volta, la squadra verso grandi risultati.
Probabile Sorpresa:
Hugo Keenan
L’estremo di Leinster ha già debuttato con la maglia dell’Irlanda e nell’ultimo periodo ha inanellato grandi prestazioni con la Leinster, quindi forse non è proprio una sorpresa, ma questa può essere l’occasione per il 24enne di stabilirsi come giocatore di livello internazionale, in una posizione molto impegnativa dove l’ombra e il paragone con Rob Kearney, che inevitabilmente colpiscono chiunque indossi la 15 verde, possono essere pesanti.