Tante sono le domande a cui devono cercare risposte dalle parti di Cardiff. Dopo più di un decennio sotto la guida di Warren Gatland era prevedibile che il cambio di consegne fosse un processo non semplice e lineare. Ma forse così tante difficoltà nel paese dei daffodils non se le aspettavano.
Dopo un anno la squadra di Wayne Pivac ha racimolato veramente pochi risultati, le uniche vittorie contro Italia e Georgia non sono per niente sufficienti. Quello che più spaventa però sono le difficoltà a livello di gioco, sia in fase offensiva, dove il gioco veloce e divertente che il coach neozelandese proponeva agli Scarlets non si è ancora visto, sia in fase difensiva dove la solidità acquisita sotto Shaun Edwards sembra un lontano ricordo.
Dal punto di vista del gruppo giocatori durante l’autunno Pivac è riuscito a provare diverse soluzioni ma in alcuni ruoli i punti di domanda sono ancora tanti e l’apporto dei senatori è ancora fondamentale.
Nessuna novità in prima linea dove però le gerarchie sono ancora da definire. Wyn Jones e Rhys Carre si giocano il posto da titolare, con Rhodri Jones un po’ indietro. Pesano le assenze dei più esperti Nicky Smith e Rob Evans. In mezzo alla prima linea è importante il ritorno, dopo un infortunio alla spalla, di Ken Owens che nonostante i pochi minuti giocati sarà probabilmente titolare visto che Elliot Dee e Ryan Elias non forniscono le stesse garanzie. A destra tra ottimi giocatori completano il reparto: Tom Francis, Dillon Lewis e Leon Brown, probabilmente in quest’ordine. Pesa l’assenza di Samson Lee, probabile titolare.
In seconda linea si vede l’immancabile Alun Wyn Jones che però potrebbe saltare qualche partita per un problema al ginocchio. In dubbio anche Cory Hill, uscito anzitempo nell’ultima partita di Pro14. Con la probabile coppia titolare in forse ci sarà spazio sicuramente per Jake Ball, ruvido ball carrier, e per Adam Beard e Will Rowlands, entrambi buoni carrier e saltatori in rimessa laterale.
Qualche dubbio di condizione anche in terza linea dove ritorna dopo un infortunio Josh Navidi, mentre Faletau è alle prese con qualche problema fisico. Più in forma invece Justin Tipuric e Aaron Wainwright, giocatori di caratura internazionale. Prima chiamata per il flanker di Scarlets Josh Macleod che ha ben impressionato per le ottime abilità di placcatore. Completa il reparto il ritorno del 33enne Dan Lydiate, assente dalla nazionale da quasi 7 anni, ma che sta attraversando un ottimo momento di forma.
In mediana Gareth Davies e Tomos Williams si giocano la maglia numero 9. Stupisce l’assenza di Rhys Webb a cui viene preferito il giovane Kieran Hardy. Diverse assenze anche per lo spot di apertura dove al lungo degente Anscombe si aggiunge anche Rhys Patchell, fuori per tutto il torneo. Spazio quindi, accanto alla sicurezza Dan Biggar, a due giovani in ottima forma e sui cui in Galles puntano molto: Callum Sheedy e Jarrod Evans, aperture dinamiche e votate al gioco offensivo.
Dubbi di selezione anche tra i centri. L’unico primo centro di ruolo è Johnny Williams, in ottima forma col club ma privo di vera esperienza internazionale. Gli altri tre convocati sono tutti dei numeri 13: Jonathan Davies, giocatore dalla classe indiscussa ma che inizia a sentire il peso degli anni, Owen Watkins, spesso adattato a 12 e Nick Tompkins, che deve confermare a livello internazionale la bella impressione fatta con i Saracens e i Dragons. Nota a margine: molti in Galles chiedevano il ritorno di Jamie Roberts che, nonostante i 34 anni, sta vivendo una seconda giovinezza a Newport.
Concludiamo col triangolo allargato, reparto meno problematico rispetto ai precedenti. Pivac chiama George North, veramente in grande spolvero nelle ultime uscite in maglia Ospreys e opzione per la maglia numero 13. Insieme al quasi centurione troviamo Josh Adams, sempre più giocatore di alto livello, Allam Amos e il giovanissimo Rees-Zammit. Completano il reparto due giocatori dalle caratteristiche differenti ma entrambi di grandissima classe: Leigh Halfpenny e Liam Williams.
L’uomo simbolo:
Wayne Pivac
Purtroppo a nostro (mio) avviso l’uomo simbolo al momento è proprio il capo allenatore, alle prese con quella che potrebbe essere la sua ultima occasione di dimostrare che il percorso intrapreso sia quello corretto. È vero che per costruire un’identità di gioco sia necessario del tempo, ma allo stesso tempo a questi livelli è necessario ottenere risultati soddisfacenti in tempi brevi, soprattutto avendo a disposizione un gruppo che, al netto di qualche problema, è composto da giocatori di grandissima qualità.
Probabile sorpresa:
Jarrod Evans
Come sorpresa puntiamo sull’apertura di Cardiff. Sicuramente non sarà titolare (l’affidabilità e la sicurezza fornite da Biggar sono irrinunciabili) ma potrebbe avere spazio nei finali di gara dove con le difese stanche la sua capacità di attaccare la linea e di creare per sé e per i compagni potrebbe fare la differenza.
Probabile formazione